01 – Doni e ridonazioni

1 – Sabato 14 marzo, Sala delle Marangonerie, Castello del Buonconsiglio – Doni e ridonazioni (programma di sala)

ore 19.00 Conferenza a più voci – Offerte, prestiti e donazioni musicali. In ambito laico e sacro – Relatori: Paolo Delama, Cosimo Colazzo.

ore 20.00 ConcertoDoni e ridonazioni – Ensemble MotoContrario – Nuove opere dei compositori del collettivo in prima esecuzione assoluta.

Marco Longo (1979) Ricercare a 6 dalla Musikalisches Opfer di J.S. Bach (2015) per sassofono contralto, tromba, accordeon, viola, violoncello, contrabbasso – prima esecuzione assoluta

Cosimo Colazzo (1964) Il dono (2015) per sassofono contralto, tromba, accordeon, viola, violoncello, contrabbasso – prima esecuzione assoluta

Andrea Mattevi (1986) Offertorium neomenia (2015) per sassofono contralto/soprano, tromba, accordeon, viola, violoncello – prima esecuzione assoluta

Raul Masu (1992) Satiri e baccanti – corale e variazioni pensando Francesco Corteccia (2015) per sassofono soprano, accordeon, viola, violoncello, contrabbasso – prima esecuzione assoluta

Valentina Massetti (1984) Lontano (2015) per sassofono contralto, tromba, accordeon, viola, violoncello, contrabbasso – prima esecuzione assoluta

Protagonista del concerto è il “MotoContrario Ensemble”, per il concerto nella formazione con Emanuele Dalmaso ai sassofoni, Riccardo Terrin alla tromba, Margherita Berlanda all’accordeon, Andrea Mattevi  alla viola, Margherita Franceschini al violoncello, Valentina Massetti al contrabbasso, e con la direzione di Cosimo Colazzo.

Cinque, abbiamo detto, le nuove opere, che saranno date in prima esecuzione assoluta.  Marco Longo si rifà significativamente a Bach e al “Ricercare a sei” dall’”Offerta musicale”, per una sua composizione – Ricercare a 6 dalla Musikalisches Opfer di J.S. Bach – che filtra Bach attraversouna timbrica aperta e rifratta in molte possibilità, per i continui scambi tra gli strumenti e le trasformazioni delle espressioni sonore, esaltati da una disposizione particolare dell’organico strumentale nello spazio.

Cosimo Colazzo, nella sua composizione Il dono, trova il primo nucleo di donazione in Schubert, in alcuni lieder, che vengono a loro volta fatti oggetto di innesto reciproco (e quindi sono già subito luogo di transiti e scambi, di rispecchiamenti reciproci). Questi materiali sono espressi in un rallentato estenuato mentre si muovono per percorsi di variato attraversamento timbrico. Sinché si dissolvono lasciando una scia di campi armonici, da cui parte il pezzo originale e nuovo, memore di quel primo innesco, che si configura quindi come nostalgico avvio, impronta di un domicilio che è stato, che continua a proiettare una luce sonora a lungo, ma in dimensioni sempre più velate e lontane, sinché si è altrove, in un mondo altro, dove la memoria galleggia labile, tra sorprese e riconoscimenti.

Andrea Mattevi, in Offertorium neomenia, pensa un offertorio alla nuova luna, con cinque brevi momenti musicali, che sono la condizione sensibile di un contatto con la vastità e l’intensità rarefatta di ciò che la luna sa evocare. Un libero omaggio alla luna nel momento della sua rinascita, della sua temporanea assenza, che riutilizza anche procedimenti compositivi antichi, per creare reti sulle quali aleggiano i nuovi oggetti sonori.

Satiri e baccanti di Raul Masu esplora, snaturandola, la danza Ballo di Satiri e Baccanti diFrancesco Corteccia eseguita nel 1539 in occasione delle nozze tra Eleonora da Toledo e Cosimo de Medici. ll rapporto con la dimensione della danza avviene per contrapposizione: da uno spaziostatico verso uno improvvisativo, per giungere a un movimento più deciso, vagamente meccanico, che ingabbia il tempo per poi diradarsi e terminare in un gioco di colore

Valentina Massetti conclude il concerto con il suo Lontano, che utilizza un tetracordo discendente, materiale caratteristico di un’aria monteverdiana de L’incoronazione di Poppea, che esalta l’amore tra i due novelli sposi, Nerone e Poppea: le note del tetracordo non sono più riconoscibili, vengono sovrapposte le une alle altre, attraverso schemi di ripetizione e sottili varianti, in un gioco ditessuti timbrici lievi e cangianti.